Rileggere Calvino a teatro con Mario Perrotta

«I temi che tocco con La giornata d’uno scrutatore - quello della infelicità di natura, del dolore, la responsabilità della procreazione - non avevo mai osato sfiorarli prima d’ora. Non dico ora d’aver fatto più che sfiorarli; ma già l’ammettere la loro esistenza, il sapere che si deve tenerne conto, cambia molte cose”.


Le parole di Italo Calvino introducono questo resoconto sulle giornate del 17 e del 18 aprile, nelle quali il nostro Istituto ha partecipato allo spettacolo teatrale “s/Calvino, o della libertà” presso il Teatro “Paisiello” di Lecce.
Mario Perrotta rilegge Calvino e, in particolare, La giornata di uno scrutatore, capolavoro a cui Calvino lavorò per dieci anni (1953-1963) e che si ispira ad un episodio autobiografico: si racconta la giornata trascorsa da Amerigo Ormea, intellettuale comunista e alter ego dell’autore, in qualità di scrutatore presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza "Cottolengo" di Torino.

Siamo nel corso delle elezioni del 1953 e il “Cottolengo” è un istituto religioso che accoglie pazienti con disabilità fisica e cognitiva: Amerigo intende impedire che persone incapaci di intendere e di volere siano indotte dai religiosi a votare il partito della Democrazia Cristiana. Tuttavia, conoscere coloro che abitano quel luogo doloroso porterà scompiglio nella coscienza del protagonista e crisi profonda di tutte le sue certezze: Amerigo sarà, alla fine della giornata, un uomo nuovo.
Perrotta sceglie di interpretarlo da un punto di vista originalissimo, quello di uno dei pazienti del “Cottolengo”: per tutto lo spettacolo è fissato su una sedia, con un microfono...

Gli studenti, alla fine, hanno potuto dialogare con lui, rivolgendo domande e curiosità sul suo incontro con l’opera di Calvino, sul mistero del teatro, della finzione scenica, del rapporto col pubblico. 

La partecipazione a questo spettacolo di prosa che abbraccia filosofia, letteratura e teatro, ha favorito un nuovo sguardo sull’opera di Calvino e una riflessione fondamentale: quella sul tema della libertà. “

Lo scrutatore – scrive Calvino - arriva alla fine della sua giornata in qualche modo diverso da com’era al mattino; e anch’io, per riuscire a scrivere questo racconto, ho dovuto in qualche modo cambiare”.

L’opera si apre e si chiude sulle note di Il mondo di Jimmy Fontana (1965), quel mondo che “[…] gira nello spazio senza fine, con gli amori appena nati, con gli amori già finiti, con la gioia e col dolore della gente come me”.

Prof.ssa Lucia Errico