ACCESSO AI DATI PERSONALI

Il diritto di accesso ai dati consente all’interessato di sapere se è in corso o meno un trattamento di dati personali che lo riguardano. Il titolare del trattamento ha quindi il dovere di fornire tutte le informazioni richieste entro 30 giorni dalla richiesta.

Se necessario, nel caso di numerose richieste o informazioni complesse, tale termine può essere prorogato per altri due mesi, ma di tale proroga il titolare deve darne notizia all’interessato entro un mese dalla richiesta.

Riportiamo per comodità del lettore le informazioni che l’interessato può richiedere per capire come i suoi dati sono stati ottenuti, per quali finalità vengono trattati e come vengono utilizzati. Esse sono:

  1. le finalità del trattamento (nel codice privacy ante GDPR era possibile richiedere anche le modalità di trattamento);
  2. le categorie di dati personali in questione;
  3. i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati, in particolare se destinatari di paesi terzi o organizzazioni internazionali. In tale ultima ipotesi, l’interessato ha anche il diritto di essere informato sull’esistenza di adeguate garanzie riguardanti il trasferimento dei suoi dati, poiché siamo fuori dall’ambito di applicazione delle garanzie previste dal GDPR;
  4. quando possibile, il periodo di conservazione dei dati personali previsto oppure, se non è possibile, i criteri utilizzati per determinare tale periodo;
  5. l’esistenza del diritto dell’interessato di chiedere al titolare del trattamento la rettifica o la cancellazione dei dati personali (nei casi in cui i dati siano nel frattempo cambiati oppure sia trascorso il previsto periodo di conservazione) o la limitazione del trattamento dei dati personali che lo riguardano o di opporsi al loro trattamento (per esempio quando si richiede di non ricevere più le comunicazioni promozionali o di non voler più ricevere comunicazioni marketing da società terze ai quali i nostri dati sono stati comunicati);
  6. il diritto di proporre reclamo a un’autorità di controllo;
  7. qualora i dati non siano raccolti presso l’interessato, tutte le informazioni disponibili sulla loro origine;
  8. l’esistenza di un processo decisionale automatizzato, compresa la profilazione di cui all’articolo 22, paragrafi 1 e 4, e, almeno in tali casi, informazioni significative sulla logica utilizzata, nonché l’importanza e le conseguenze previste di tale trattamento per l’interessato.

La richiesta può essere effettuata in forma scritta anche elettronica all'indirizzo lepm01000q@istruzione.it .